ALDILADELCINEMA.COM – Riflettori accessi ieri sera alla Festa del Cinema capitolino sul Premio Romavideoclip- “IL CINEMA INCONTRA LA MUSICA”, ideato dalla geniale Francesca Piggianelli. Presentato in anteprima nazionale “Tu non c’eri”, il breve film diretto da Cosimo D’Amato, un esempio encomiabile di cinema didattico: “La storia è scritta da Erri De Luca – racconta il regista – parla di due uomini, un padre e un figlio che non si conoscono. Il padre è stato in prigione per aver fatto parte , negli anni ’80, di una banda armata.” Protagonista Piero Pelù, che firma anche la colonna sonora, dove le emozioni scivolano libere, senza restrinzioni, ne confini. Nel cast Brenno Placido e Bianca Guaccero. E’ una storia d’amore in bilico tra il poetico e il surreale, tra il mondo famigliare solo percepito e quello sognato, in un’infanzia solitaria dove il lacerante mistero del padre, diventa un “rumore” assordante. Il regista li mette a confronto perché imparino a guardare la realtà. La sua macchina da presa volteggia tra la natura incontaminata, si ferma sulla roccia da scalare. I due volti si avvicinano e i loro sguardi si incrociano. D’Amato punta alla verità, senza ipocrisie, senza emozioni incontrollate . Qualcuno dice che il cinema italiano naviga in brutte acque, allora facciamo le scelte giuste: di un regista come lui in Italia c’è bisogno. Basta buttare i soldi in progetti che non servono a nulla, proviamo a valutare chi sa fare il proprio mestiere: “In futuro vorrei fare un altro film, ho una grande idea in mente – ci confessa – ma ora devo pensare a questo progetto che considero una storia civile,che mi ha dato la possibilità di portare sullo schermo, un grande cantante e autore come Piero Pelù”.
Lo incontriamo Piero Pelù, ed è completamente diverso da come ce lo aspettavamo. Interessante, gentile e ricco di glamour. Un bravo padre nella vita reale, e uno pessimo nel film.
Piero, cosa l’ha colpita di questa storia al punto di accettare un ruolo nel cinema ?
“L’amore perduto nei confronti del figlio. Sono due pezzi isolati che non si sono mai incontrati. Quando il figlio dice: “di te ho saputo dagli articoli di cronaca, perché non mi hai mai voluto vedere”, lui gli risponde: “dovevo farti entrare in un carcere di sicurezza e farti perquisire? Avrei sofferto di più”.
Quali sono gli elementi più importanti?
“La carcerazione, il rapporto padre- figlio, l’abbandono. Ho esordito come attore ventriloco. Il volto era fisso ed è stata un’esperienza. “
Anche umana?
“Un’esperienza umana importantissima. Dai sentimenti spesso di disagio si può trovare il ritmo, che diventa un”alchimia.”
Nessuna difficoltà sul set?
“Sul set ci siamo scazzati molto. Ma questo è rock”…
Da padre come si considera nella vita reale?
“So di essere imperfetto, ma cerco sempre di fare il buon padre. Per i figli sbagliamo sempre. A casa sono stato mandato a quel paese dalla mia seconda figlia, perché voleva venire con me. L’affetto è anche questo”.
Continuerà, oltre a cantare, a fare cinema?
“L’idea non mi dispiacerebbe, ma non è facile trovare una “ciurma” come questa. E la musica ha bisogno di autori.”