1 maggio: Piero Pelù, Renzi boy-scout di Licio Gelli

AGI.IT – Roma, 1 mag. – “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro…”. Un boato arrivato dalla folla di giovani e meno giovani in piazza San Giovanni ha accolto le parole di Piero Pelu’ al concertone del primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil. E ancora: “Basta armi, basta violenze, c’e’ gia’ la Nato che la stiamo pagando dalla fine della seconda guerra. Non voglianmo nuove armi che rubano soldi alla scuola e agli ospedali. Il nuovo arrivato, il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’e’ un grande nemico: disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, ‘ndrangheta, camorra. La nostra e’ una guera interna. Il nemico e’ dentro di noi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi….”. Pelu’ ha anche avuto parole di grande elogio per il vice commissario di polizia Roberto Mancini, poliziotto-simbolo della lotta ai rifiuti tossici interrati in Campania.
Da Forza Italia, la replica. “E’ inaccettabile che il concerto del primo maggio diffuso dalla Rai in prima serata serva per insultare il premier italiano. Definire Renzi il boy scout di Licio Gelli come ha fatto Piero Pelu’ e’ un obbrobrio anche per noi che siamo all’opposizione del governo”. Lo dichiara Francesco Giro, senatore di Forza Italia, aggiungendo “non si puo’ abusare della Rai insultare. E Piero Pelu’ ha persino un bel contratto Rai per il programma su Rai2 ‘The Voice’. Abbia piu’ rispetto e non abusi della tv pubblica. E non mi vengano a dire che questa e’ satira politica”. (AGI) .

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